vivi trento

«Per me i Trentini non sono freddi come si dice, noi Inglesi lo siamo molto di più. E poi qui si mangia decisamente meglio!» La voce di Adam Pritchett colora le parole con l’efficacia tipica di chi ha svolto determinati studi. D’altronde, lui con la voce ci vive. «In Inghilterra ho studiato recitazione e ho lavorato in diversi film, anche al fianco di attori del calibro di Sir lan McKellen (lo ricordiamo nei panni di Magneto per la saga degli X-Men e di Gandalf per quella del Signore degli Anelli-Lo Hobbit, ndr)». E poi il destino lo ha portato da Birmingham, dove è nato e cresciuto, a Trento. «Prima avevo vissuto a Londra per gli studi teatrali e Bristol, ho trascorso un po’ di tempo a Berlino e un po’ anche a Stratford-upon-Avon, la città natale di William Shakespeare.

Poi ho seguito la mia ex ragazza a Rovereto: era il settembre del 2020, eravamo in pieno lockdown e non c’è stato molto tempo per decidere». Questo non gli ha impedito di continuare a coltivare la sua passione, anzi. «All’inizio ho sviluppato alcuni progetti col mio amico Steven Tomasi,

girando qualche corto tra Trento e Rovereto. Da lì la rete è andata via via allargandosi e oggi vengo coinvolto per registrare audioguide e audiolibri. Ho registrato, ad esempio, l’audioguida per il Palazzo Ducale a Mantova e collaboro con Trentino Marketing sia per la registrazione di clip che nei servizi fotografici. Proprio di recente, peraltro, abbiamo realizzato un video che spiega come comportarsi in montagna nel caso si incontri un orso. Nel frat-

tempo, ho anche cominciato a insegnare in una classe quinta dell’Istituto

adam pritchett insegnante inglese trento

Martino [sic] Martini” di Mezzolombardo dove ho scoperto l’esistenza dell’esame di maturità che in Inghilterra non c’è!» Ma la voce di Adam è apprezzata anchecome doppiatore. «Attraverso una piattaforma cui sono iscritto hanno scoperto che sono sì inglese, ma vivo in Italia e quindi hanno cominciato a chiedermi di prestare la mia voce per molti progetti, da quelli più istituzionali ad altri decisamente più originali.

Ad esempio, per uno spettacolo che vedeva protagonisti alcuni animali, ho doppiato in inglese un piccolo criceto italiano molto arrabbiato. Esperienze analoghe le ho anche nel campo dei videogiochi o dei documentari, dove l’impegno è più leggero perché non c’è il vincolo della battuta in simultanea con il labiale».

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Chissà che lingua si parla a casa sua, visto che la fidanzata, Brenda, è brasiliana ma cresciuta in Toscana, lavora nell’hospitality e di lingue ne conosce ben quattro!

«Parliamo metà in italiano e metà in inglese: per me è fondamentale fare pratica perché l’italiano lo sto man mano imparando, non avendolo mai studiato». Le buone pratiche stanno prendendo piede anche fuori dalle mura domestiche, ad ascoltare i racconti di Adam. «A Trento ho imparato ad apprezzare il concetto del tempo libero: posso uscire e trovare qualcosa da fare anche in settimana, mentre in Inghilterra si aspetta il weekend e si beve come vichinghi per dimenticare tutto! Qui, in base alla stagione, si prediligono certi piatti rispetto ad altri, come un tagliere di affettati più estivo o un più invernale piatto di ca-nederli; in Inghilterra, invece si beve sempre il tè caldo, anche d’estate!

Anche il concetto di relax è diverso: vicino Birmingham, ad esempio, c’è il Lake District, una zona che potremmo paragonare al Trentino anche se al posto delle montagne ci sono colline; ma qui basta trovarsi per una pizza, una passeggiata o un tortel di patate e godersi il momento presente. In Inghilterra si vive decisamente più proiettati verso il futuro». Ma ci sarà stato qualcosa a Birmingham che gli piace più che a Trento! «Beh, la mia città natale ha due milioni di abitanti, c’è una grande miscela di culture, quindi un vero melting pot. Mentre cammini per le vie del centro, puoi sentire intonare i versetti del Corano così come qualcuno che all’angolo sta suonando un tamburo giamaicano. È sempre stato così e continua a esserlo. Ah, e poi abbiamo una vasta scelta di ristoranti che qui non esiste. Trovi ristoranti di ogni tipo, di ogni origine etnica».

 

Ci sarà anche qualche differenza dal punto di vista meteorologico, supponiamo. «Il clima sta cambiando anche in Inghilterra dove ci sono molte più giornate di sole rispetto a qualche anno fa, ma il clima rimane decisamente migliore a Trento. Però è anche vero che il caro, vecchio clima inglese, quello sempre grigio e umido, ci ha permesso di sviluppare una cultura delle attività al chiuso, come visitare musei, lavorare la ceramica o, per mia grande gioia, andare a teatro!»

A Trento, invece, avrà apprezzato di più le attività all’aperto, a cominciare dalle Feste Vigiliane. «lo e la mia ragazza abbiamo partecipato, eccome!

Molte cose, come la zatterata o la tonca, erano totalmente nuove per noi. Queste occasioni ci permettono anche di prendere confidenza col dialetto trentino, premesso che non c’è tutta questa varietà linguistica in Inghilterra, dove non ci sono dialetti ma solo diverse cadenze e slang. Il rischio è di fare confusione e creare qualche equivoco: nei primi tempi ho pensato che “Ocio!” fosse una parola italiana e non trentina e allora la pronunciavo anche a chi trentino non è! 

E poi, giusto per complicarmi ancora un po’ la vita, durante le riprese in montagna con Trentino Marketing, ho scoperto che ci sono anche il mocheno, il cim-bro e il ladino: su un set ho fatto parecchia fatica a capire che inquadratura mi stesse chiedendo un fotografo che parlava proprio in ladino!»
// a cura di Enzo Passaro per Vivi Trento